OSTEOPATIA nella DISFUNZIONE INTESTINALE NEUROGENA

Oggi vi presento una pubblicazione incredibile: gli effetti del trattamento osteopatico nella disfunzione intestinale neurogena in pazienti mielolesi.

 

 

Si, difficile pensare all’osteopatia, ma…

 

 

… andiamo con ordine: prima vediamo di che tipo di condizione clinica stiamo parlando.

 

 

INTESTINO NEUROGENO (o DISFUNZIONE INTESTINALE NEUROGENA)

 

 

La lesione del midollo spinale ha miriadi di implicazioni. Tralasciamo quelle sensitive e motorie (quelle le cogliamo tutti perchè si vedono).

 

Ma ci sono alcune conseguenze che non si vedono. E anche se non le vediamo, hanno un peso enorme per il paziente mieloleso.

 

 

In particolare faccio riferimento alla cosiddetta disfunzione intestinale neurogena. Ne potete sentir parlare anche come intestino neurogeno.

 

 

In breve: il paziente perde il controllo volontario della defecazione.

 

 

Quali sono i sintomi più presenti? Costipazione, incontinenza fecale e vari disturbi della defecazione in generale.

 

 

Sorvoliamo sulle cause: la lesione del midollo spinale può avvenire sia in maniera traumatica che non traumatica e i pazienti di questo studio erano abbastanza eterogeni in termini di cause che hanno portato alla lesione spinale.

 

 

 

LO STUDIO

 

Questo studio, pubblicato su Healthcare e scaricabile cliccando qui, è stato condotto in Italia da un eterogeno gruppo di ricerca formato da Federica Tamburella, Alessandro Antonio Princi, Jacopo Piermaria, Matteo Lorusso, Giorgio Scivoletto, Marcella Masciullo, Giovanni CardilliPaola Argentieri e Marco Tramontano.

 

 

I clinici-ricercatori, facenti capo alla Fondazione Santa Lucia, alla scuola di osteopatia CERDO e l’unità di neurologia e trattamento neurovascolare dell’ospedale Belcolle di Viterbo, hanno studiato l’efficacia del trattamento osteopatico nel miglioramento dei sintomi intestinale in pazienti con disfunzione intestinale neurogena.

 

 

COME HANNO FATTO?

 

I ricercatori hanno incluso 13 pazienti: 7 sono stati trattati osteopaticamente mentre 6 hanno ricevuto un trattamento placebo.

 

 

I trattamenti osteopatici e placebo duravano 40 minuti ed erano eseguiti dagli stessi operatori. Questo è davvero ottimo così da rispettare l’uguaglianza della non-specificità degli interventi somministrati ai due gruppi.

 

 

Se non sapete cosa si intende per non-specificità, vi consiglio di cliccare qui e leggere l’articolo.

 

 

Qui in basso vi ho riportato la flow-chart, snellendola un po’.

 

 

 

 

Come vedete, gli interventi seguivano un periodo di osservazione di 30 giorni. Alla fine dei 4 interventi, c’erano altri 30 giorni di osservazione, seguiti da un follow-up a 3 mesi.

 

 

Per quanto riguarda l’approccio osteopatico, gli autori hanno scelto di basarsi sulle disfunzioni somatiche, nella modalità black-box o whole body, ovvero le tecniche non erano decise apriori ma erano a discrezione dell’operatore in base alla singola valutazione.

 

 

Tecniche utilizzate: miofasciali, BLT, viscerale e osteopatia in ambito craniale.

 

 

Qui in basso vedete due figure riportate dagli autori, i quali hanno riportato le regioni valutate e la prevalenza della tipologie di tecniche utilizzate

 

 

 

 

 

 

MISURAZIONI

 

Neurogenic Bowel Dysfunction Scale (NBDS) = Indaga i sintomi correlati alla costipazione e all’incontinenza fecale e loro incidenza sulla qualità della vita

Knowles Eccersley Scott Symptom Scale (KESS) = valuta diversi tipi di costipazione, discriminando tra loro le diverse tipologie di costipazione

Patient-Assessment of Constipation Quality Of Life (PAC-QOL) = valuta la costipazine mediante valutazione giornaliera

3 scale VAS relative a dolore, gonfiore e costipazione

Bristol Stool Chart (BSC) = valutazione della forma e della consistenza delle feci.

 

 

RISULTATI

 

C’è stato un miglioramento significativo del punteggio NBDS solo nel gruppo dei soggetti trattati osteopaticamente, confrontando il follow-up sia rispetto alla baseline che rispetto al pre-intervento.

 

 

Sebbene non significativo, il punteggio NBDS riguardante la soddisfazione generale della gestione intestinale ha mostrato un trend positivo nel gruppo di chi ha ricevuto trattamento osteopatico

 

 

Sempre nel gruppo dei trattati osteopaticamente il PAC-QOL ha mostrato un miglioramento significativo sia tra pre-intervento e post-intervento, che tra baseline e post-intervento.

 

 

Infine c’è stato un miglioramento significativo relativo alla sensazione di costipazione e gonfiore tra pre-intervento e post-intervento della VAS giornaliera solo nel gruppo dei pazienti che hanno ricevuto il trattamento osteopatico.

 

 

 

 

CONSIDERAZIONI

 

Ho poche considerazioni da fare su questo studio. Il motivo è la mia scarsa esperienza con pazienti mielosi (fino ad ora ne ho trattati solo 2, per poche sedute e mi sono focalizzato sui sintomi muscolo-scheletrici, quindi non ho esplorato i sintomi intestinali).

 

 

Lo sottolineo ancora: le problematiche intestinali non sono le prime a cui pensiamo quando consideriamo pazienti con lesione del midollo spinale. Ma quelli intestinali non sono sintomi di secondaria importanza.

 

 

Aggiungo una riflessione: avete presente quei pazienti in fase acuta? Si, quelli che non riescono a stare seduti o supini e li trattate stando scomodi e avendo tanti limiti in termini di operatività. Ecco, immaginate di dover trattare pazienti di DI BASE hanno limiti motori, non solo in ase acuta. E ci sta un’altra cosa: circa metà di questi pazienti avevano anche frattura vertebrale, quindi il concetto di personalizzazione della terapia in questo caso è stato portato al massimo

 

 

Altra annotazione: lo studio è stato condotto in pieno periodo pandemico ed è eccezionale se pensiamo allo stress operativo e mentale degli osteopati.

 

 

Quindi oltre a far notare queste cose, non posso fare delle vere e proprie considerazioni.

 

 

Posso solo conferamre l’ottima qualità metodologica di questo incredibile trial clinico.

 

 

Grazie ai colleghi che hanno confezionato un miracolo:

 

 

una pubblicazione SPERIMENTALE, in un periodo in cui c’è scarsità di studi sperimentali, che mostra il beneficio dell’osteopatia in un outcome stra-importante di pazienti eccezionali

 

 

Clicca qui per vedere tutti i miei articoli relativi ai vari studi pubblicati in osteopatia!

 

 

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A cura di Giandomenico D’Alessandro

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