Osteopatia nel dolore da arto fantasma

Dopo l‘intervista a Massimiliano Zucchi per la sua tesi di osteopatia nel disturbo d’ansia generalizzato, proseguiamo con la rubrica delle migliori tesi di osteopatia. In questo caso oltre che ottimamente pianificata e scritta, ci troviamo di fronte ad una tesi decisamente originale. Si tratta di un RCT in cui i colleghi del TCIO Matteo Vaccari, Camilla Romano, Giulia Guidi, Francesco Massi, guidati dal relatore Gianpaolo Tornatore hanno indagato l’efficacia del trattamento osteopatico sulla riduzione del dolore e miglioramento della qualità della vita in pazienti con amputazione maggiore di arto inferiore.

 

Nota di merito alla completezza delle informazioni anche di aspetti che scarsamente vengono riportati (es, arruolamento pazienti) e in termini metodologici (es, per l’utilizzo della sham therapy nel gruppo di controllo placebo).

 

Vi lascio all’intervista!

 

Ciao ragazzi, devo ammettere che non ho mai pensato ai possibili contributi osteopatici nel dolore da arto fantasma. Come vi è venuta questa domanda di ricerca così particolare?

 

Questa potrebbe essere colpa mia (Matteo, nda). Sono tecnico ortopedico e da quando ho cominciato ad esercitare la professione, uno dei miei focus principali è stato il paziente amputato.

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Manipolazione del sistema nervoso autonomo – Simone Rigalza e Massimo Garavaglia.

Una vita da mediano…

 

 

Mi spiace per chi non conosce il calcio, ma mi piace il parallelismo che sto per fare…

 

 

A calcio, il mediano fa tanto per la squadra. Davvero tanto, ma il suo lavoro è definito “oscuro” perchè effettivamente non si vede. Tutti notano il grande assist o il gol spettacolare, oppure anche la parata plastica del portiere, e anche il tackle in scivolata del difensore che strappa gli applausi dello stadio.

 

 

Ma del mediano non se ne frega nessuno. Non è per cattivera. Semplicemente il mediano in campo non si vede, ma è importantissimo. Solo allenatori e intenditori di calcio capiscono quanto sia importante per l’efficienza del sistema-squadra. Per i non addetti ai lavori, il mediano è solo un ruolo da riempire.

 

 

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La sensitizzazione, questa sconosciuta (Episodio 14)

 

Ci sono cose che sento solo io: la visione estensiva della sensitizzazione 

 

 

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Una volta una paziente mi ha detto “ci sono cose che sento solo io. L’altra sera per esempio eravamo in giro con gli amici e dicevo loro –ma non vi dà fastidio questo vento?-. Sembrava che fossi l’unica a sentire il vento”.

 

 

Mentre parlava si toccava testa e collo. Nella scorsa puntata abbiamo spiegato la visione estensiva della sensitizzazione. Nella visione estensiva non ci focalizziamo solo sul dolore.

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