#OSTEOPATIA e OSSIGENAZIONE CEREBRALE DEL #NEONATO #PREMATURO
- Settembre 17th, 2019
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- Giandomenico D'Alessandro
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La ricerca osteopatica italiana mette a segno un altro colpo in questo 2019, ancora una volta in ambito neonatologico. Dopo questi due studi
http://bit.ly/AlimentazionePrematuri_Osteopatia
http://bit.ly/ToccoDinamico_Prematuri
è la volta di questo studio (link nei commenti) dei colleghi dell’AIOT (Accademia Italiana Osteopatia Tradizionale) che hanno indagato gli effetti del trattamento osteopatico sull’ossigenazione cerebrale dei #neonati #prematuri.
MISURAZIONI
I parametri sono stati valutati con la NIRS (spettroscopia nel vicino infrarosso) una metodica non-invasiva che indaga l’attività emodinamica cerebrale. Dato che il tessuto consuma ossigeno, questa è una misura indiretta della capacità funzionale del tessuto cerebrale stesso.
Parametri valutati:
▪ Saturazione di ossigeno della regione splancnica (srSO2), ossia nella regione viscerale
▪ Saturazione di ossigeno della regione cerebrale (crSO2)
▪ Rapporto tra la perfusione cerebrale e quella splancnica (CSOR)
▪ Frazione d’estrazione tissutale di ossigeno (FTOE), indicatore della capacità del tessuto vivente di estrarre ossigeno dal sangue
COME HANNO FATTO
I suddetti parametri sono stati valutati su 18 neonati prematuri (35±1 settimane di gestazione) nell’arco di 90 minuti
– 30 minuti prima del trattamento
– 30 minuti durante il trattamento
– 30 minuti dopo il trattamento
Il trattamento prevedeva 10 minuti di valutazione e 20 minuti di tecniche rigorosamente indirette.
RISULTATI
Valutando i valori prima, durante e dopo le tecniche, si è visto che il trattamento ostepatico:
– Aumenta l’ossigenazione cerebrale (srSO2) e la frazione estrazione tissutale di ossigeno (FTOE)
– Diminuisce saturazione di ossigeno della regione splancnica (srSO2) e aumenta la frazione estrazione tissutale di ossigeno splancnica (sFTOE).
– Aumenta il rapporto tra la perfusione cerebrale e quella splancnica (CSOR)
Detto in soldoni: durante e dopo il trattamento non solo aumenta la quantità di ossigeno disponibile al tessuto cerebrale del neonato prematuro ma aumenta la capacità metabolica del tessuto cerebrale stesso di estrarre ossigeno dal sangue. Elemento di primaria importanza se consideriamo la relativa “debolezza” del sistema nervoso centrale del prematuro e della grande quantità di energia che il cervello ha bisogno per crescere nei primi giorni e settimane di vita
CONSIDERAZIONI
– L’osteopatia va forte in ambito neonatologico e quest’altro studio, aggiungendosi all’ormai nutrita schiera di studi in questo ambito, lo dimostra. Fondamentale dimostrare l’importanza dell’osteopatia nei prematuri, perchè l’investimento sulla salute ha un peso tanto più alto quanto più precose è l’intervento.
– Metodologicamente, l’utilizzo di un gruppo placebo sarebbe stato utile per isolare gli effetti specifici del trattamento e certamente questo sarà un obiettivo futuro, come anche quello di incrementare il numero di prematuri da arruolare.
– Come detto altre volte: difficile lavorare in terapia intensiva neonatale, quindi grazie e complimenti ai colleghi per il lavoro svolto!
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A cura di Giandomenico D’Alessandro