(Ancora) a lezione da Rollin Becker

Nota: qui Rollin Becker parla degli esiti del colpo di frusta, ma possiamo estendere questo passaggio a tutte le lesioni. Possiamo anche estendere il ragionamento a tutta la fisiologia corporea, non solo alle “pompe fasciali”.

Adoro almeno 4 elementi di questo passaggio:
Quel viscerale senso di “ingiustizia” del clinico, quando per esperienza rifiuta la dicitura “cronico” nel suo significato di “inguaribile”.
– La sorpresa del clinico di fronte a miglioramenti inaspettati.
– L’onestà intelletuale e la capacità di auto-analisi del clinico rispetto ai due errori più tipici.
– La certezza e la fiducia (concentrate in quel finale “assiomatica”) del clinico nella possibilità di guarigione.

Adoro questi passaggi perchè attendo che maturino in me per arrivare ad essere il clinico che voglio diventare.

Sto per terminare ‘La vita in movimento’, più che lettura direi una contemplazione: questo libro (di cui qui trovate la recensione) è aperto sul mio leggio da 19 mesi, e l’ho letto “meditandolo” molto lentamente, un poco alla volta… ma sento la necessità di riprenderlo dalla prima pagina…

 

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A cura di Giandomenico D’Alessandro

Aggiornamento continuo in osteopatia (dal passato) – 3

Stavo trattando una paziente che conosco da più di un anno insieme al mio amico e collega Davide. A fine trattamento Davide ci dice di aver apprezzato un processo terapeutico in zona diaframmatica (riporto testualmente le sue parole) “come se ci fossero stati episodi di vomito ricorrenti con stress sulle ultime coste” (nel frattempo stringe le mani sulle zone ipogastriche a mimare quello che ha percepito).

 

(altro…)

Aggiornamento continuo in osteopatia (dal passato) – 2

A fine trattamento una paziente mi dice “Era come se le tue mani non ci fossero, come se facessero parte del mio corpo”.

Le dico che questa sua sensazione ha un corrispettivo anche dal punto di vista di noi operatori, che noi chiamiamo “perdere i confini delle mani”.

Aggiungo “quando accade è certamente positivo; a tal proposito, proprio recentemente ho letto qualcosa in un libro di uno dei più grandi osteopati della tradizione”
per lì non l’ho trovato…
…mi dice “Vorrei leggerlo, quando lo trovi appuntalo così me lo fai vedere la prossima volta”.

L’ho ritrovato. E la frase successiva (che avevo già dimenticato!) è altrettanto importante.

 

Questa esperienza mi ha fatto pensare ‘che significato clinico e neurobiologico ha quella precisa sensazione?’

 

Non ho alcuna risposta. Qualcuno di voi ha qualche idea?

 

p.s. = la recensione di questo libro arriverà fra un mesetto circa!

 

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A cura di Giandomenico D’Alessandro